martedì 30 agosto 2011

Isola del Giglio - trekking

L'isola è una meraviglia in primavera. I turisti estivi ancora non sono arrivati e sono poche le comitive che si avventurano fuori dai tre borghi per perdersi tra i greppi fioriti di cisti rosa e bianchi e ginestre. Un' affioramento granitico con pochi tratti di costa sabbiosa e acque limpide e profonde, paradiso dei sub di tutta Europa. Gli antichi sentieri che usavano i contadini per andare con i somari nei campi, strette terrazze con muretti a secco dove si coltivava l'uva ansonaca, sono adesso splendidi percorsi di trekking.

Dall'antico porto di origine romana, si sale su un ripidissimo tracciato lastricato bordato in aprile di ricchissime fioriture fino al Giglio Castello. L'antica Rocca pisana, baluardo verso sud a difesa delle coste toscane, fu fortificata da Firenze con una cinta di 10 torri che racchiude un suggestivo borgo costruito sul granito con ripide stradine e scalinate.
Da li in un paio di chilometri si scende dolcemente, tra terrazzamenti ed oliveti a Giglio Campese. La vista sulla baia con la Torre settecentesca da un lato e il faraglione dall'altra difficilmente si dimentica.
A sud del Campese, dove era la miniera di pirite, un altro sentiero conduce in breve tempo fino al faraglione calcareo, aprendo viste straordinarie sulle scogliere meridionali e sul blu intenso del mare. Ci togliamo gli scarponi e ci mettiamo le pinne per vedere l'isola da sotto, forse anche più bella.