venerdì 17 agosto 2012

L'insediamento rupestre di Vitozza

A breve distanza da Sorano, immerso in uno splendido bosco vicino alla frazione di San Quirico, c'è Vitozza,  il più importante abitato rupestre dell'Italia centrale. Oltre 200 grotte scavate sui fianchi di un altissimo sperone di tufo eroso dal fiume Lente e abitate dal XII al XVIII secolo.

Un'antica strada scavata nella roccia parte vicino al paese e in due ore di camminata ci porta a riscoprire i resti dell'abitato medievale che affiorano dalla vegetazione. Il pianoro soprastante è delimitato dai ruderi di due rocche che, da sopra un fossato, proteggevano il castello e di una grande chiesa ad aula con un campanile a vela e archi diaframma che sostenevano il tetto di legno. A partire dal 500, dopo l'abbandono del castello, originariamente appartenente alla contea aldobrandesca, la popolazione locale si trasferì nel vicino San Quirico e buona parte degli edifici furono smontati e  le pietre riutilizzate per le nuove case.
Una parte degli abitanti rimase però a vivere nelle grotte di Vitozza fino a tutto il 700, tanto che conosciamo i nomi di alcune famiglie, tra queste ricordiamo una donna detta "la rossa".
La tipologia delle grotte è assai varia e si va dalle abitazioni, a più stanze, anche su due livelli, con nicchie e fori per inserire mobili di legno, camini, depositi per il cibo e scale scavate nel tufo, ad abitazioni ad uso promiscuo con stalle e mangiatoie. Troviamo forni, impianti per pigiare l'uva, vasche per tingere le stoffe e colombai con le caratteristiche nicchie per allevare i colombi.
La visita può continuare lungo una ripidissima via cava fino al fiume Lente, oppure possiamo tornare in paese lungo il sentiero ombreggiato e andare a gustarci i magnifici tortelli del ristorante La Fonte a San Quirico, degno finale di una magnifica camminata.

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